lunedì 5 ottobre 2020

Rumore di fusa

Ben prima di diventare il nome del mio blog, Rumore di fusa è stato il titolo di una poesia da me scritta tanti anni fa, in ricordo dei miei amati gatti scomparsi. Non è niente di speciale, me ne rendo conto... è un semplice scritto che avevo composto di getto, tra il dolore della separazione e la certezza che ci fosse qualcos'altro, oltre il visibile... nella convinzione che l'universo intero non fosse freddo, insensibile e vuoto, ma animato e influenzato dai nostri sentimenti, dalle nostre relazioni, dalle nostre scelte per il bene o per il male. 
Ed è una cosa che ancora penso, nella quale ancora credo.
Quando poi ho avuto l'idea di aprire questo blog, è stato naturale chiamarlo così... e oggi, ultimo post e ultima pubblicazione di questa mia amata pagina che mi ha dato così tanto, credo non ci siano parole migliori con cui salutarvi di quelle con cui, per me, tutto questo percorso è iniziato. 
Cari amici: questo è tutto. Tante, tantissime parole sono state scritte in questo decennio, opinioni scambiate, commenti e risposte pubblicati, insieme a centinaia di foto, decine di video e ancora più idee da condividere. 
Il blog resterà online e disponibile, con tutti i suoi contenuti, così come resterà attiva la mail rumoredifusa@gmail.com a cui potrete eventualmente scrivermi. E' stata una bellissima avventura, ma oggi si torna in porto davvero e si scende definitivamente sulla terraferma... buona vita a tutti e veramente grazie infinite per questi 10 incredibili anni!
 
 
 


Rumore di fusa

Siete nei miei giorni.
Siete nel freddo della neve
Che senza peso cade in imprevedibili disegni.
Siete nel caldo di un caffè
E nella morbidezza di una coperta
Nelle sere d’autunno.
Siete nel vento estivo che scuote
La mia anima e spighe di grano.
Siete nell’orizzonte della mia campagna
Al tramonto e all’alba.
Siete nello svolazzo allegro di una farfalla
E nella direzione invisibile della libellula.
Siete nel rumore della pioggia
E nelle nuvole lontane.
Siete nella luna che rischiara la notte
E nel guizzo di una stella cadente.


Siete in un'unica lacrima che mi scappa qualche volta
Perché non siete più qui ad alleviare la mia fatica.
Non ci siete più a mitigare la mia rabbia,
ad assordare la mia tristezza
Con le vostre fusa.
Non siete più qui a sminuire le mie grandi preoccupazioni da uomo
Con quel vostro saggio sguardo, calmo, di gatto.
Non siete più con me a soffocare le mie paure
Nel vostro morbido e caldo manto peloso.
Non so dirvi quanto mi cambiaste la vita, in piccolo e in grande,
Quanto mi manchi la vostra vita accanto alla mia.


Ma siete nel primo tepore del sole di primavera,
Siete nel profumo di qualche fiore di campagna.
Siete nel ghirigoro di un’ape nell’aria,
Siete in un fruscio delle foglie,
Siete in un rumore nel buio.
Voi siete in tutte quelle cose
Che rendono buona la vita
Per ogni creatura vivente:
La luce e il calore
Il freddo e le ombre
Il vento e l’aurora
La quiete e il crepuscolo
Il dolce e l’aspro di un frutto.
Perché lì mi sento viva
E uguale a tutto ciò che vive.


Siete nel battito del mio cuore
Che ascolto la notte quando vi penso.
È un rumore sordo, che mi accompagna
Nelle mie giornate, nelle mie battaglie, nei miei progetti.
Un giorno questo rumore batterà sempre più lento
E quando si fermerà, non sarà silenzio
Ma un'unica nota, continua e regolare,
in accordo consonante con le vostre, senza fine.
Sarà come rumore di fusa.

mercoledì 30 settembre 2020

I migliori post di questo blog

Cari amici, tra pochi giorni concluderò le pubblicazioni e ho pensato quindi di fare un inventario dei miei post migliori, non solo i più utili a livello informativo ma anche quelli in cui ho messo più di me stessa, quelli di cui vado più fiera. Una sorta di "concentrato" dell'anima autentica di questo blog... per voi che già mi conoscete e mi avete letta in questi anni, ma anche per gli eventuali nuovi lettori che dovessero approdare qui e voler leggere le cose più significative di questa pagina.
Naturalmente alle pagine "Tutto sul gatto", "Non solo gatti", "Natura e ambiente" troverete un indice ben più dettagliato e completo dei contenuti di questo blog... ma questa è una carrellata dei momenti più "alti" e più apprezzati!

I migliori post informativi

Esperienze di vita
 
I migliori post "gattosi" 

Entomologia che passione

I post che hanno suscitato più curiosità
 
I migliori post "stagionali"

E voi cosa ne pensate, cari lettori? Sono riuscita a trovare gli articoli più significativi di questi 10 anni di blog, oppure ne ho perso qualcuno secondo voi? Ricordate qualche altro post in maniera particolare? Scrivetelo nei commenti, sarete di spunto per eventuali nuovi lettori che passeranno di qua e vorranno approfondire ulteriormente la mia pagina!

lunedì 21 settembre 2020

La frase del giorno: Jacques Prevert

Lasciate entrare il cane coperto di fango: si può lavare il cane e si può lavare il fango. Ma quelli che non amano né il cane, né il fango, quelli no, non si possono lavare.

Jacques Prevert


Una frase celeberrima con una foto del vivacissimo Archibald, di cui avete letto la storia in questo post. Si avvicina il tempo dei saluti e avrei voluto avere modo di curare meglio il blog in quest'ultimo mese... ma una serie di problemi mi sta tenendo piuttosto impegnata, mentalmente e concretamente. Intanto mio figlio Stefano cresce che è un piacere e, per tornare alla citazione di Prevert, sicuramente gli insegnerò a simpatizzare per i cani e il fango, due cose dalle quali i bambini di solito sono naturalmente attratti, guarda caso. Invece spero diffiderà da chi non ama gli animali, così come pure il fango... e anche tutte le occasioni che ci riportano in contatto con la natura o anche solo con la nostra parte più spontanea e, perchè no, un po' selvaggia. Chi disprezza, sminuisce, allontana, rifiuta tutto ciò, a mio parere dimostra un'infelice povertà d'animo.
Oggi sono davvero di corsa, passo solo per lasciarvi questo saluto e questi brevi pensieri... ai prossimi, ultimi ma sentiti post! Buona settimana a tutti!

giovedì 10 settembre 2020

"L'amore che dai è l'amore che resta" di Myriam Jael Riboldi

Il folgorante titolo di questo saggio per me non è solo una frase, è piuttosto una profonda verità, infatti è sempre stata una mia intima convinzione, un vero e proprio principio di vita: l'amore che diamo è l'amore che resta, e resterà anche oltre noi. Ed è questo a dare significato alle nostre esistenze, le nostre e quelle di tutti gli esseri viventi a loro volta, costruendo ed intrecciando insieme relazioni.
Così mi sono lanciata nella lettura di questo libro di Myriam Jael Riboldi, con l'aspettativa di emozionarmi ad ogni sua pagina; in realtà si tratta di un saggio di stampo piuttosto accademico, impegnato nel delineare il quadro dell' "etologia relazionale".

 


Ammetto che avrei preferito che il libro fosse più ricco di racconti di vita vissuta dell'autrice a contatto con gli animali, invece gli emozionanti episodi che vengono narrati sono piuttosto rari. Ma ad ogni modo è stata una lettura assolutamente interessante.
Uno dei lati più affascinanti del saggio, e che in questo momento peraltro mi tocca moltissimo, è la cosiddetta "triangolazione" che viene usata nell'etologia relazionale per costruire rapporti positivi tra due soggetti per mezzo di un terzo, il quale già stringe relazioni di fiducia ed empatia con i primi due. La cosa funziona tra tutte le specie: l'autrice riesce ad esempio a far accettare un capretto neonato, inizialmente "rinnegato", da mamma capra, in virtù del suo ottimo rapporto con la femmina adulta.
Ampio spazio viene dedicato alla triangolazione tra "etologo relazionale", bambini e animali, per andare a costruire e promuovere rapporti positivi tra le nuove generazioni e le creature non umane. 

"I bambini assorbono per osmosi e il suggerimento dell'etologia relazionale è di essere mentori responsabili, pieni di entusiasmo, di competenza, di passione ed empatia. I bambini, ma anche i ragazzi, imparano a riconoscere e a leggere le intenzioni degli animali molto più facilmente di noi, ma è negli occhi degli adulti di cui si fidano che cercano le indicazioni su come orientarsi, su come muoversi, su quale strada imboccare nel rapporto con l'animale".

 (M.J. Riboldi, L'amore che dai è l'amore che resta, p. 68)

Stefano e Paciocca

Per me, da neomamma appassionata di tutto ciò che concerne il mondo degli animali, è stato davvero entusiasmante leggere queste pagine... e ho capito che, a mio modo, sto anche io avviando una triangolazione: quella tra me, la mia amata gatta Paciocca e il mio bimbo Stefano, ancora ignaro di avere una mamma gattofila che gli sta trasmettendo, spero nel modo più corretto ed autentico possibile, l'amore per tutti gli animali e in particolare i gatti.

mercoledì 19 agosto 2020

La frase del giorno: Ursula Andress

Mi prendo cura dei miei fiori e dei miei gatti.
E mi godo del buon cibo. Questo è vivere.

Ursula Andress 
 

 
Oggi la mia amata micia Paciocca compie la bellezza di 12 anni! E' un bellissimo traguardo e se mi guardo indietro, sono davvero così felice di averla avuta accanto in quest'ultima dozzina di anni... su questo blog avete seguito la nostra vita insieme e ho già avuto modo di raccontarvi la sua storia. Spero davvero con tutto il cuore che possa essere la nostra micia di famiglia ancora per tanti anni e accompagnarci con la sua presenza discreta ma inconfondibile; mi piacerebbe che anche mio figlio Stefano avesse modo di diventare suo amico e, un giorno, poterla ricordare con affetto. 




 
Non posso negare che da quando mi sono sposata andando ad abitare nella casa accanto (e lei è rimasta, per sua scelta, nell'abitazione dei miei genitori) e soprattutto da quando ho un neonato di cui prendermi cura, purtroppo passiamo molto meno tempo insieme... ma confido di poter recuperare via via, con il passare dei mesi e il crescere dell'autonomia di mio figlio.
 

 

 


Oggi accompagno questa frase emblematica ad alcune foto "rubate" in giardino qualche giorno fa... anche questo ormai per me è rarissimo, riuscire a prendermi il tempo di qualche scatto. Giretti in giardino e in campagna ne faccio sempre e spesso, ma avendo quasi sempre con me Stefano, il cellulare o la macchina fotografica proprio non riesco a gestirli in contemporanea! E devo dirvi anche che la stessa Paciocca preferisce condividere con me le mie "escursioni" in giardino senza sentirsi fotografata... non so cosa pensino esattamente i gatti delle fotografie, ma a me è ssmpre parso che lo intendessero come una seccante perdita di tempo. Vi dirò di più: la mia gatta sembra capire bene che, se sono concentrata nel farle le foto, automaticamente significa che non mi sto dedicando davvero a lei... e allora assume un'espressione tra il rassegnato, il paziente e il dispiaciuto, come se fosse a disagio. 
 





Oggi comunque ho scelto questa frase non solo per festeggiare il compleanno di Paciocca, ma anche per celebrare la bellezza e la bontà della vita nelle cose più semplici e alla portata di tutti... l'affetto di un animale domestico, prendersi cura di un giardino, godersi ottimo cibo. Ursula Andress ha fatto proprio centro: questo è vivere!